Traversata di Val del Drap, Pala Anziana e Val dei Frassini

DIFFICOLTA’ COMPLESSIVA: EE – PD – sporadici passaggi I°
DURATA: 6 h – DISTANZA: 11,6 km – DSL: 1395m +

DATA: 20 agosto 2020

PREMESSE

La Val Cimoliana è una valle che separa il Cadore dalla Val Settimana e si estende per un ventina di km in direzione N, fino a sfociare in Carnia. Sul versante orografico destro del torrente Cimoliana, si innalzano ripide pareti quali, ad esempio, Cima Preti e Cima Laste. E’ proprio in quest’area che ho individuato un interessante itinerario che risponde ai requisiti esplorativi di WINDCHILI: il giro ad anello della Val del Drap. Trattasi, invero, di un percorso che presenta già alcune recensioni online. Buona parte dell’itinerario, peraltro, si svolge su un sentiero ormai da tempo non più manutenuto, oggi traccia non sempre evidente. Questo è, effettivamente, l’unico elemento di impegno riscontrato. Nella prima parte del percorso, l’escursionista deve districarsi tra i mughi che si sono ormai impossessati della traccia. Successivamente, sopra i 2000m di altitudine, è sufficiente prestare attenzione a non smarrire la via, cosa peraltro abbastanza difficile in condizioni di visibilità ottimale, posto che vecchi segnali e bolli rossi restano impressi nelle rocce. In ultima, da non sottovalutare il dislivello positivo di 1400m concentrati in soli 11km e mezzo.

RELAZIONE DELL’ITINERARIO

Ore 6.00. Lasciata l’auto presso Pian de Fontana, 930m, si traversa in direzione O il greto del torrente, con piccolo guado (NB: non esiste più il ponte di legno descritto in alcune recensioni online). Si inizia, quindi, la risalita del sentiero n. 390, su ampia mulattiera, inoltrandosi nel bosco. Dopo breve, si traversa un pianoro devastato dalla tempesta Vaia del 2018. La traccia resta evidente e si snoda spesso sotto i tronchi schiantati degli alberi. L’alba inonda di tepore le cime che si stagliano a O.

fig. 1

Il sentiero tende quindi a perdere leggermente quota, portandosi all’altezza del greto di un torrente asciutto. A questo punto, è fondamentale prestare attenzione: il sentiero traverserebbe il greto, portandosi sulla sinistra orografica del medesimo. Il nostro itinerario, invece, si mantiene sulla destra orografica. Il bivio, a 1190m, non è per nulla evidente, specie in estate quando l’erba alta tende a coprire i due ometti che segnano l’inizio del traccia. Nell’immagine si notano i due ometti semi-nascosti.

fig. 2 Tenere la sinistra, inoltrandosi tra i mughi.

L’incedere diviene ora particolarmente difficoltoso. Spesso è necessario farsi strada tra i pini mughi che sbarrano completamente l’accesso. L’erba alta tende a coprire la traccia che, peraltro, resta comunque sempre abbastanza evidente. A breve, ci si trova di fronte ad un costone franato: è questo il momento di attraversare il greto e portarsi sulla sponda orografica sinistra del torrente asciutto.

fig. 3 Si tenga come punto di riferimento il grande masso sull’altro lato del torrente.

La traccia costeggia il torrente fino a che l’occhio riesce interamente ad abbracciare la remota e selvaggia Val dei Cantoni, a SO, caratterizzata dalla cascata che attinge dal Cadin Alto, tra Cima dei Preti e Punta Compol.

fig. 4 La cascata che bagna il Cadin dei Cantoni.

Ora la traccia devia con decisione in direzione O, inerpicandosi su terreno franoso e guadagnando velocemente quota, sino a raggiungere un un canale di roccia a gradoni, coperto dai mughi, che si affronta con facilissima arrampicata.

fig. 5
fig. 6
fig, 6a Alba su Cima del Checco, 2311m

La traccia prosegue, quindi, su terreno più semplice, districandosi tra i mughi, fino a raggiungere l’evidente greto di un torrente dalle pareti bianche e levigate, che segna l’imbocco della Val del Drap, che si apre in direzione NO.

fig. 7

Ora la traccia sale in direzione NO, affrontando sporadiche e facili roccette che richiedono l’uso delle mani. Osservando il greto del torrente asciutto, è possibile scovare alcune tipiche marmitte.

fig. 8

I mughi ora si diradano e la progressione continua su erba mista a ghiaie. Si supera il tipico nevaio perenne, che resta sulla sinistra, per poi deviare leggermente a destra, direzione N, traversando un leggero pendio erboso che ci porta verso le pareti di Cima Val del Drap.

fig. 9
fig. 10
fig. 10a

Ora la traccia sale ripidamente e punta diretta alla forcella di Val del Drap che, in breve, si raggiunge, a quota 2290m. Dalla forcella è possibile ammirare in tutta la sua interezza la valle che si è appena risalita.

fig. 11

Sulla destra della forcella, direzione E, si erge la Cima Val del Drap, 2330m.

fig. 12

A O, si stagliano le ripide pareti di Punta Patera, 2553m.

fig. 13

E in direzione NO, il caratteristico Tridente, 2418m., seguito da Cima Laste, 2555m.

In direzione N, si ammira un trionfo di cime. In prima linea, Cima Sella, 2334m, Cima delle Monache, 2160m, Cima dei Frassin, 2124m. Dietro, il Monte Pera, 2334m, Cima dei Laris, 2273m, Cima Spe, 2314m, e molte altre.

fig. 15

L’itinerario prosegue ora su un tratto più delicato. Ci si porta alla base di Cima Val del Drap per trovare la traccia che scende ripidamente nel ghiaione a N della Cima, per poi traversare sulla sinistra e giungere ad un costone di roccia dove si procede con passo cauto su terreno friabile.

fig. 16
fig. 17 La traccia che taglia il costone di roccia.

Un passaggio leggermente insidioso permette di calarsi in diagonale lungo il costone roccioso, superando uno spigolo che richiede un minimo di arrampicata. In fig. 17a e 17b, rispettivamente prima e dopo lo spigolo.

fig. 17a A sinistra del bollo, lo spigolo da cui calarsi per un paio di metri circa.
fig. 17b Superato il canalino diagonale dopo lo spigolo.

La traccia traversa ora le ghiaie del Tridente, che si erge a O, sulla sinistra.

fig. 18 Il Tridente.

Alle spalle, è possibile apprezzare la Cima Val del Drap nella sua altezza, che il passaggio per l’omonima forcella non permette di comprendere.

fig. 19 Cima Val del Drap.

Fintanto che si procede tra massi e frane, si notano di tanto in tanto vecchi bolli scoloriti che indicano la via. Appena usciti dal terreno franoso, si rischia di perdere la traccia.

fig. 20 A sinistra il Tridente e, in fronte, si apre la Pala Anziana.

In particolare, all’entrata della magnifica verde Pala Anziana, è fondamentale prestare attenzione a passare a valle di un affioramento roccioso ai piedi di Cima Laste. Pena trovarsi sulle instabili rocce del ghiaione a dover scollinare per ritrovare la traccia smarrita. In fig. 21 e 22, il passaggio corretto da seguire.

fig. 21
fig. 22 Si traversa sulla lieve sella di sinistra.

La traccia scende ora decisamente lungo pendii prativi, senza particolari difficoltà, salvo il superamento di un tratto erboso leggermente esposto, fino a giungere alla Val dei Frassin.

fig. 22 I pendii prativi che conducono a valle.

Di lì a breve si giunge al Ricovero Casera Laghet de sora, 1871m, e, successivamente, alla Casera Laghet de Sote o dei Frassin, 1580m, su evidente sentiero n. 390. Il sentiero scende infine in mezzo al bosco, sulla sinistra orografica di un torrente che, breve, si traversa con comodo guado. Si giunge quindi alla biforcazione di cui in fig. 2, e si scende a Pian de Fontana per lo stesso sentiero dell’andata.